martedì 2 febbraio 2016

Shameless - Stagione 4

★★★★

Bellissima. Emozionante. Una bomba a orologeria che scoppia lasciandoti il corpo trafitto da schegge di sentimenti. E con un finale di ampio respiro. Insomma, è con estremo e sorprendente piacere che comunico alla blogosfera che la terza di Shameless ha ceduto lo scettro di miglior stagione alla quarta che, con la sua serie di cadute e ricadute, crescita dei suoi protagonisti, amore, perdono, prese di responsabilità, e un'atmosfera plumbea composta da quei nuvoloni promettenti pioggia che goccia dopo goccia lavano il sangue dalle ferite e fortificano quella forza incredibile che deriva dal legame di sangue, rende ufficialmente la famiglia Gallagher occupante abusiva del mio cuore. 

Fin dalla première ci si accorge che i toni goliardici delle precedenti tre stagioni stanno perdendo la loro intensità a favore di un timbro più maturo in grado di cantare le gesta dei Gallagher tutti.  Troviamo Debbie e Carl nel pieno dell'adolescenza, la prima frequenta ragazzine promiscue e attende il segno che indicherà il passaggio da bambina a donna, il secondo indaga il proprio corpo con metodi fai-da-te; Lip, studiando al college, comprende che è molto più difficile di quanto pensasse e che studiare solo mezz'ora prima di un esame non è proprio il metodo giusto per ottenere dei risultati soddisfacenti; Fiona, che assapora per la prima volta il gusto concreto di un lavoro sicuro, si ritrova a governare una casa molto meno casinista del solito non riuscendo a intavolare un dialogo con dei Debbie e Carl silenziosi, spesso arroganti, e accusatori; in tutto questo di Ian neanche l'ombra mentre di Frank resta un fegato che piano piano sta marcendo portandolo alla morte. 

La quarta stagione di Shameless è emotivamente straordinaria. Sfodera scene e situazioni intense e variegate come un quadro impressionista. Carl, Debbie e Liam che abbracciano Fiona dopo essere ritornata a casa dal carcere (a seguito della violazione della condizionale); Mickey che confessa davanti a suo padre, durante il battesimo di suo figlio, di essere omosessuale sotto gli occhi di un Ian tanto sorpreso quanto fiero; Lip che abbracciando Fiona e dicendole "Tu sei molto più di una sorella maggiore. Ci sei sempre stata e l'abbiamo dato per scontato. Io l'ho fatto e mi dispiace" manda direttamente a quel paese i spettatori peggiori di questo show ovvero coloro che hanno dato le spalle a Fiona al primo episodio drammatico in cui è stata coinvolta; il primo bacio di Carl e lo sboccio di Debbie; e quel dannato Frank, con tutto il corpo dentro la fossa per via del fegato marcescente che se ne esce con la notizia di avere una figlia maggiore di nome Samantha, che se la cava dopo aver mostrato, seppur in una condizione mentale confusa, un minimo di pentimento per il suo ruolo di padre mai rispettato e onorato. 

I Gallagher si evolvono percorrendo l'ardua strada della crescita. Cadono, più volte, ma si rialzano sempre, più forti di prima. Questa famiglia non la abbatte il mondo in cui (soprav)vive benché meno Dio. L'essere superiore che da lassù guarda in giù e vede un uomo con una bottiglia di whiskey in mano sbraitare di essere vivo, ancora vivo dopo tutto ciò che ha passato. Dio vede Frank Gallagher e si rende conto di aver perso non una battaglia, ma l'intera guerra. 

2 commenti:

  1. Eh eh, lo sapevo. Resta la stagione più bella.
    Ricordo ancora la scena della Rossum in prigione, la perquisizione... Da brividi.

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  2. Serie fantastica, che qui a casa Ford amiamo tantissimo.
    E forse hai ragione, la quarta è la stagione migliore.

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