mercoledì 20 gennaio 2016

Shameless - Stagione 3

★★★½

Uscito dalla visione della seconda stagione di Shameless con un inaspettato carico di delusione sulle mie dolenti spalle la terza stagione poteva essere solo due cose: o la svolta (in positivo) di uno show partito nel migliore dei modi oppure la pericolosa curva presa troppo stretta con conseguente incidente, ambulanze e feriti vari. Ma grazie agli autori tornati in carreggiata già solo il primo episodio vale tutta la seconda stagione. E non è poco. 

L'amato (ma quando mai?) Frank Gallagher - un William H. Macy straordinario - facendo una telefonata anonima ai servizi sociali (dicendo appunto che nella casa dove abitano i Gallagher la situazione è fuori controllo) supera la barriera dello squallore arrivando a un livello così alto che d'ora in poi la frase "Ha compiuto un'azione alla Frank Gallagher" sarà sinonimo di indicibile immoralità. 

Se il mio modo di vedere Frank è rimasto lo stesso, non si può dire la medesima cosa per quanto riguarda Lip. Sono passato dal guardarlo ammirato (di nuovo) all'irritato nel giro di una sola puntata. Redarguisce Fiona quando si azzarda a usare i soldi necessari per la tassa di proprietà per promuovere una serata in discoteca manco li avesse investiti in crack come Monica e Frank, dà Mandy per scontata una volta tornata quella piaga ambulante di Karen non rendendosi conto di quanto lei tenga veramente a lui e al suo futuro (tanto che invia decine di domande ai college più prestigiosi a nome suo) e a un Ian sull'orlo della disperazione per via dell'imminente matrimonio di Mickey con una prostituta russa dà un consiglio di una tristezza infinita: esci e fatti un altro. Wow, che profondità. Già che c'era poteva uscirsene con la storia del "mare è pieno di pesci". 

In questa terza stagione, però, avviene uno strappo che rinvigorisce Shameless: la telefonata di Frank porta delle serie conseguenze infatti tutti i Gallagher vengono affidati chi a delle famiglie affidatarie chi a una casa famiglia. E' in queste puntate che la stagione prende il volo, ci si appassiona, si è spinti ad aiutare Fiona, "una sorella così in gamba", questo splendido personaggio interpretato da una Emmy Rossum grandiosa durante la scena dell'udienza per l'affidamento dei suoi fratelli dove non ha paura di sfoderare degli occhi che vi fagociterrano nella sua vita scalcagnata, sempre zeppa di problemi, tasse da pagare, spese da fare, dove l'amore però non manca mai in tavola. C'è una scena apparentemente innocua che potrebbe non comunicare nulla, ma è lì che vive, secondo il sottoscritto, lo spirito della famiglia Gallagher: Fiona va a trovare Debbie nella casa della sua famiglia affidataria e, dopo essersi premurata che stia bene e che abbia tutto il necessario, le regala dei cioccolatini ché sa che le piacciono un mondo. Debbie, sorridente, apre il pacchetto e ne dà subito uno a Fiona. Generosità, lealtà, riconoscenza: sullo stemma della Famiglia Gallagher dovrebbero esserci queste tre parole. Loro sì che sono nobili. 

Quindi, grazie a una premiere vivace e vigorosa, ad autori ispirati attenti alle piccole cose, ad attori in forma smagliante, e a episodi grandiosi come il quinto e il settimo, questa terza stagione di Shameless è finora la migliore di uno show la cui crescita si fa percepibile e intensa e che apre a una possibile quarta stagione ricca di novità dove il vento del cambiamento aprirà la porta a tante di quelle sorprese da rendere la vita una vera bomba. 

2 commenti: