lunedì 11 gennaio 2016

Irrational Man (2015)

½

Abe Lucas (Joaquin Phoenix) è un rinomato professore che si trasferisce nel Rhode Island per presiedere la cattedra di filosofia nel college Brailyn. Pessimista, disilluso, incapace di apprezzare la vita, Abe fa la conoscenza di Rita (Parker Posey), una sua collega disinibita, e di Jill (Emma Stone), una sua brillante studentessa. Un giorno, durante un pranzo in una tavola calda, ascolta la conversazione di una madre arrabbiata nei confronti di un giudice corrotto che le toglierà l'affidamento dei figli, e in quel frangente Abe deciderà di dare finalmente un senso alla sua intera esistenza compiendo un'azione che Kant avrebbe condannato senza remore. 

Woody Allen non è infallibile. Dal 2000 al 2015 sono forse quattro i suoi film degni di nota: Match Point (uno dei migliori in assoluto), Basta che funzioni (commedia esilarante), Midnight in Paris (la delicatezza degli sfondi parigini si fonde con una sceneggiatura originale e sognante) e Blue Jasmine (completamente retto da una straordinaria Cate Blanchett giustamente premiata con l'Oscar). Quest'uomo brillante ci regala un film ogni anno (cosa? qualcuno ha detto To Rome With Love? perché è un film?) e lascio decidere a voi se sia un dono più che gradito o se sia meglio che lavori anche un anno in più per confezionare però una pellicola che non si dimentichi appena ci si alza dalla poltrona del cinema. Irrational Man, ahimè, si dimentica subito. 

La fissazione di Woody Allen per il delitto perfetto e il caso che governa le nostre vite, che lo ha ispirato a tal punto da uscirsene con due film straordinari quali Crimini e misfatti e Match Point, in questo caso gli ha fatto partorire un aborto perché Irrational Man è una delusione lenta e implacabile dove gli elementi positivi (fotografia, attori gradevoli e regia naturalissima) non risollevano di un centimetro il morale dello spettatore sceso fino a terra durante la visione. 

La colonna sonora, composta da un unico "jingle" fatto al pianoforte, che entra in scena anche quando il suo intervento risulta del tutto fuori luogo, snatura le sequenze andandole a privare di tutto il loro possibile carico drammatico ed emotivo. I personaggi risultano presto insipidi se non irritanti (Jill), la trama sa di già visto, il finale è pessimo e ci si chiede cosa abbia voluto fare realmente Woody Allen con Irrational Man. Forse ha pensato bene di descrivere l'altra faccia della medaglia, quella che vede il caso volgere a sfavore del protagonista di turno, ma pensare bene, purtroppo, non sempre vuol dire di conseguenza fare bene. 

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