mercoledì 7 maggio 2014

Shame: la ricerca dell'orgasmo

Shame

★★★★

Brandon Sullivan (Michael Fassbender) è un affascinante uomo d'affari di circa trentacinque anni che vive in un minimale appartamento di New York e che conduce un'esistenza assuefatta dal sesso: le continue masturbazioni (anche al lavoro), la frequentazione di prostitute e la visione di porno mentre cena contribuiscono a rendere difficile la gestione di relazioni umane. Un giorno avviene un imprevisto nella sua routine: l'arrivo completamente inaspettato di sua sorella Sissy (Carey Mulligan), una cantante un po' insicura che si esibisce in eleganti locali jazz che una sera in cui canta New York, New York dove suo fratello pare sinceramente commosso, si porta a letto il capo di Brandon, fatto che complicherà la loro già difficile relazione.


Shame riguarda un'ossessione; precisamente sul sesso. Anzi, meglio: su un disturbo che coinvolge una successione di persone usate solo come cose da buttare. Brandon, un uomo piacente che non ha alcun problema ad attaccar bottone con le donne, all'inizio del film, nudo (molte sono le scene di nudo), che tira su le tapparelle che inondano di luce il letto sfatto, sembra un uomo che abbia intenzione di mettere fine alla propria vita. Mentre aspetta il treno, temiamo che si butti sulle rotaie come un Anna Karenina al maschile, invece si siede e durante gli sballottamenti che si sprecano sulle schiene dei pendolari, e la musica affascinante in sottofondo, fissa senza mai togliere lo sguardo una graziosa donna bionda che scopriremo poi essere sposata, e che non riuscirà mai a rivolgerle la parola una volta scomparsa nella calca mattutina. 


Questa lunga scena, ripetuta poi con accorgimenti diversi alla fine, basterebbe a farci apprezzare il linguaggio registico di Steve McQueen, che con le sue numerose sequenze fisse e accostando bellezza e brutalità crea un quadro di elegante efferatezza. Shame è anche e soprattutto un film sulla ricerca dell'orgasmo. La faccia di Brandon, interpretato dall'ottimo e bello (lo ammetto, pure essendo convintamente etero) Michael Fassbender, quella che contiene la sua autentica identità, è quella che prende forma dopo l'atto sessuale con una prostituta o una donna incontrata casualmente in un bar. Ma attenzione: dopo un atto sessuale, quasi animale, scevro di dolcezze e per nulla ombreggiato da promesse di una relazione duratura; infatti non riesce a consumare l'atto con la collega di lavoro appena separata con cui ha passato una piacevole serata a base di agnello e pinot nero e subito dopo essersene andata dispiaciuta lui, affacciato alla finestra, si lascia andare a un frenetico sesso anale con una bionda.


Per tutto il film ho creduto che infine Brandon  si sarebbe fatto inghiottire dall'idea di un incesto con la fragile sorella Sissy (la triste Carey Mulligan), carente d'affetto, eterna sedotta e abbandonata, - che fine hanno fatto i loro genitori? come sono cresciuti? mi domando - e sono rimasto sollevato nel constatare che il suo disturbo non l'abbia portato così lontano dalla moralità, salvo poi lasciarsi trascinare completamente dall'ossessione orgasmica proprio nel momento in cui lei aveva più bisogno di lui (spettacolare il modo in cui McQueen ci faccia credere una cosa e poi ce la smentisca dopo inquadrature silenziose). 

Shame è un'opera di raffinata fattura, non una pornografica sequela di sesso come si potrebbe facilmente intuire dalle malelingue sprecatesi nel lontano 2011 quando la pellicola venne presentata al festival di Venezia dove Micahel Fassbender vinse la prestigiosa Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile. Un ottimo film, ma deve passare un po' di tempo prima che io lo riveda.

Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):

Titolo originale: Shame
Paese di produzione: Regno Unito
Anno: 2011
Durata: 99 min
Generedrammatico, erotico
Regia: Steve McQueen
Sceneggiatura: Steve McQueen e Abi Morgan
Produttore: Iain Canning, Emile Sherman, Bergen Swanson (co-produttore)
Produttore esecutivo: Tessa Ross, Robert Walak, Peter Hampden, Tim Haslam
Casa di produzione: See-Saw Films, Film4
Distribuzione (Italia): BiM Distribuzione
Fotografia: Sean Bobbitt
Montaggio: Joe Walker
Musiche: Harry Escott
Scenografia: Judy Becker
Costumi: David Robinson

Interpreti e personaggi:
Michael Fassbender: Brandon Sullivan
Carey Mulligan: Sissy Sullivan
James Badge Dale: David
Nicole Beharie: Marianne

Doppiatori italiani:
Francesco Prando: Brandon Sullivan
Domitilla D'Amico: Sissy Sullivan
Christian Iansante: David
Federica De Bortoli: Marianne 

Denny B.












5 commenti:

  1. Visto una sola volta... ma mi ha sconvolto. Non riuscivo a immaginare che Fassbender - che all'epoca conoscevo solo per 300 e Magneto - fosse un tale attorone!

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  2. La domanda su che tipo di infanzia avessero mai avuto quei due poveracci me l'ero posta anche io, quando vidi il film...

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  3. Il mio preferito di McQueen e poi il pacco di Fassy non ha prezzo. Comunque io Fassy l'ho conosciuto con Jane Eyre (uno dei miei libri preferiti) poi sono andata a snocciolarmi gran parte della sua filmografia altro che attorone

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  4. La vergogna del titolo è quella di un qualsiasi maschio etero nei confronti di uno come il protagonista: bello, bravo, virile, fornitone, ricco, famoso, simpatico..... Cacchio, almeno Depp ce l'ha piccolo!! XD

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  5. oooh finalmente una rece positiva xD si questa volta condivido tutto ^_^

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